Oggi vi voglio illustrare in pochi e semplici passi come crearre una rocciata per sps e gestita con metodi a riproduzione batterica.
Alcune premesse sono d’obbligo:
– quanto segue fa riferimento a vasche con metodi di gestione avanzati, per i quali la quantità di rocce vive che compongono la rocciata non è determinante, come tale non vanno tenuti in considerazione i rapporti litri/rocce generalmente consigliati per un berlinese.
– le rocce da impiegare devono essere di ottima qualità, meglio se coltivate, le cosiddette acquacoltured sono da preferire perché ad impatto zero sul reef. L’importante è che abbiano un rapporto peso/volume il più basso possibile, ossia devono essere estremamente porose. Quando le scegliamo cerchiamo di prendere pochi pezzi di forma irregolare ed le restanti di forma piatta, saranno fondamentali per creare i terrazzamenti. Per facilitare al massimo la costruzione è utile una roccia piatta di area pari a circa 2/3 dell’area di fondo della vasca, costituirà la base della nostra rocciata.
– la quantità di rocce da acquistare varia esclusivamente in funzione della forma che vogliamo dare alla nostra rocciata, inoltre se vorremo aumentare la quantità di rocce sarà sufficiente predisporre in sump una zona criptica che costituirà un’ottima riserva di cibo vivo per la vasca.
Cosa ci serve:
– sagoma o dima realizzata in cartone con le stesse dimensioni del fondo della vasca e del vetro posteriore, ci servirà per realizzare la rocciata con le giuste proporzioni e dimensioni
– teli in nylon da mettere nella zona in cui costruiremo la rocciata per non bagnare e sporcare Teli Nylon
– ciotole o bicchieri in plastica usa e getta in cui impasteremo mano a mano minime quantità di cemento
– bicchierini da caffe in plastica minimo 3
– una spatolina con cui impastare il cemento
– cemento rapido lampocem mapei sacco da 5 kg sigillato, risulta il miglior candidato in quanto non si è mai riscontrato alcun problema a contatto con l’acqua marina e viene rapidamente colonizzato dagli organismi acquatici (coralline, spirografi ecc). Nota: il cemento solidifica in pochi minuti e durante questo processo emana calore, è del tutto normale Lampocem
– guanti in lattice o vinile poiché il cemento risulta irritante per la pelle.
– macchina fotografica o cellulare con fotocamera, durante le prime prove a secco ci aiuterà a memorizzare la posizione delle varie rocce.
– fascette da elettricista e spessori in legno di varie misure, saranno utili a tenere in posizione le rocce il tempo necessario a che il cemento solidifichi, fondamentali se si vogliono posizionare rocce “aeree” cioè sospese e vincolate alla rocciata in un solo punto. A cemento indurito saranno facilmente rimovibili.
Possiamo cominciare:
1. se abbiamo trovato una roccia di grandi dimensioni posizioniamola al centro della dima, diversamente dovremo unire più rocce con il cemento per creare una sorta di piano da cui partire. Ruotiamo la nostra roccia/e a faccia in giu, ossia la parte che dovrà stare a contatto con il fondo della vasca deve essere rivolta verso l’alto, individuiamo dei punti equidistanti e il più possibile marginali in cui andremo a costruire i piedi della nostra rocciata, la cosa migliore è farne 3 in modo da avere un’ottima stabilità senza dondolamenti
2. prepariamo un pò di cemento piuttosto fluido, riempiamo un bicchierino da caffè fino all’orlo e con un gesto rapido lo giriamo in corrispondenza del punto in cui vogliamo realizzare il piede della rocciata, ripetiamo l’operazione per gli altri 2 piedi.
3. il cemento impiega pochi minuti a solidificare ma risulta ancora friabile per circa 15/20 min quindi rimuoviamo delicatamente i bicchierini, magari incidendoli con un cutter, quindi prepariamo altro cemento e aiutandoci con la spatola e le mani lo disponiamo attorno ai piedi in modo da dare una forma più naturale, quando tutti i piedi avranno la forma desiderata ribaltiamo la roccia e la facciamo poggiare sui piedi
4. iniziamo a disporre le successive rocce secondo il nostro gusto, suggerisco di non incollarle subito ma tenerle solo in posizione aiutandosi con gli spessori e le fascette, quando avrete raggiunto la forma desiderata allontanatevi e verificate se il risultato è di vostro gradimento, siete ancora in tempo a fare qualche modifica
5. verificate che i punti più alti della rocciata non superino in altezza i ¾ del livello dell’acqua e che le rocce si trovino ad almeno 8/10 cm dai vetri laterali e frontale. Quando tutto vi sembra a posto scattate alcune foto, dopo di che smontate la rocciata e iniziate a incollare le rocce una ad una con il cemento aiutandovi con le foto per rimettere tutto in posizione corretta.
6. nei punti in cui il cemento vi sembra sottoposto a sforzi maggiori potete ripassare un secondo strato di cemento quando il primo sarà solidificato
7. dopo aver fissato tutte le rocce attendente qualche minuto e poi rimuovete gli eventuali spessori e supporti verificando la tenuta degli incollaggi, adesso con l’aiuto di 1 o 2 amici inserite la rocciata in vasca che dovrà essere piena di acqua salata ed in temperatura. Attenzione: non è necessario che il cemento risulti asciutto prima di movimentare la rocciata poichè è di tipo idraulico quindi il tiraggio definitivo avverrà in acqua senza il rilascio di alcuna sostanza tossica.
Uno spazio va dedicato anche alle rocce cosiddette sintetiche che stanno prendendo sempre più piede ed oltre oceano rappresentano già una realtà consolidata mentre da noi incontrano una certa diffidenza. Vediamo innanzitutto i materiali più comuni di cui sono composte:
– resine: garantiscono strutture leggere ed estremamente resistenti, possono essere modellate nelle forme più audaci, presentano tuttavia una scarsa porosità negli strati più profondi
– ceramica: sono più pesanti e più simili ad una vera roccia, presentano un alto grado di porosità
– cemento: ad oggi scarsamente usato, viene impiegato nella costruzione di rocce fai da te con risultati talvolta gradevoli ma assolutamente non paragonabili a rocce in resina o ceramica.
I vantaggi sono numerosi, primo fra tutti si possono ottenere forme che con le rocce vive risultano complesse come ad esempio archi sospesi, mascheratura di pompe e riscaldatori, sfondi. Sono assolutamente inerti e non rischiano di ospitare al loro interno organismi sgraditi (eunici, macroalghe o altri parassiti). Altro fattore secondo me molto importante è che non impattano sulle barriere coralline come invece accade per le normali rocce vive. Infine le rocce sintetiche vengono colonizzate in breve tempo dalla microfauna e dalle alghe coralline.
Un fattore negativo è la completa assenza di vita che rende a mio parere più complessa la maturazione, sono infatti sprovviste di tutta quella batteria di animaletti che provvede agli ultimi stadi della decomposizione e rappresenta una inestimabile fonte di cibo per i coralli e pesci. Per ovviare a questo piccolo inconveniente molti acquariofili inseriscono anche modeste quantità di rocce vive e magari acqua proveniente da una vasca già avviata.