Carbone attivo
Materiale filtrante naturale
Dosaggio: 1 litro per 1000 litri di acqua della vasca
Conservazione: al riparo dall’umidità
Il carbone attivo viene utilizzato nel metodo zeovit in maniera continuativa, nella dose di 1ml/litro, generalmente con funzionamento passivo, cioè localizzato in sump all’interno di una apposita calza che permette il passaggio naturale dell’acqua. La sua funzione è la rimozione non selettiva di tutta una serie di molecole disciolte in acqua, purtroppo vengono rimossi anche molecole e ioni importanti e necessari per la vita del reef, per questa ragione risulta fondamentale introdurre la giusta dose di carbone ed eseguire cambi d’acqua e integrazioni regolari. Di contro il carbone ci permette di rimuovere numerose sostanze sgradite derivate del metabolismo del reef oltre a tutta una serie di tossine rilasciate dai coralli.
Con un rapido sguardo nei negozi specializzati o siti di e-commerce notiamo che praticamente ogni ditta di prodotti per acquari ha il proprio carbone, esistono svariate granulometrie, forme e caratteristiche, ci sono inoltre carboni a rapido e lento adsorbimento a seconda debba essere usato in regime di mantenimento (lento assorbimento) o di emergenza ad esempio in seguito al decesso di un anemone o sovradosaggio di integratori.
Personalmente nelle mie vasche a conduzione zeovit ho sempre usato il carbone della KZ che ritengo comodissimo perché è in pellet piuttosto grandi e rilascia pochissima polvere, inoltre è pensato per un uso continuo, adatto al metodo.
Per comprendere come agisce il carbone va innanzitutto chiarito il concetto di adsorbimento che abbiamo già incontrato in altri articoli: è il fenomeno secondo cui materiali solidi legano e accumulano determinate sostanze rimuovendole dall’ambiente in cui si trovano. Tale definizione spiega perfettamente il ruolo del carbone attivo. Il carbone a seconda delle necessità può essere impiegato in un filtro a letto fluido che ne massimizza la funzione grazie ad un costante rimescolamento, in filtri a cartuccia come negli impianti osmosi, oppure in maniera passiva come avviene nel metodo zeovit, cioè raccolto in apposita calza localizzata in un punto della sump con sufficiente passaggio di acqua.
Abbiamo detto che è molto importante rispettare le dosi indicate sulla confezione del carbone ma molti acquariofili si trovano in difficoltà nel dosare volumi di sostanze solide, vediamo un piccolo trucco per semplificare le cose. Ci servirà una caraffa graduata da 2 litri riempita con 1 litro di acqua osmotica, procediamo a versare nella caraffa il carbone attivo fino al raggiungimento del volume necessario. Ad esempio se dovremo dosare 500 ml di carbone ne verseremo all’interno della caraffa un quantitativo tale da far arrivare il livello fino a 1,5 litri. Altro metodo molto semplice è quello di verificare il peso complessivo della busta di carbone, per quanto riguarda il carbone KZ la busta da 1 litro pesa circa 450 grammi, facendo la debita proporzione sapremo quanti grammi dosare. Ad esempio dovendone dosare 500ml sappiamo che il peso sarà di circa 220 gr.
Gli unici casi in cui risulta assolutamente necessario usare dosi massicce (talvolta anche triple o quadruple) sono rappresentati da un sovraddosaggio di oligoelementi o il decesso di anemoni ed lps contenenti grandi quantità di ammoniaca e/o tossine (catalaphyllia). In questi casi lo schiumatoio si trova spesso inibito quindi l’unica via di salvezza è rappresentata da un cospicuo cambio di acqua e l’impiego immediato di grandi quantità di carbone che neutralizzino rapidamente i composti tossici. In questo caso chiaramente è necessario utilizzare carbone a rapido adsorbimento come ad esempio ATI o Rowa.