Oggi analizziamo il sistema di illuminazione universalmente riconosciuto come il migliore per la colorazione dei coralli: i neon T5.
Questa tecnologia esiste sul mercato ormai da diversi anni, eppure risulta ancora il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono ottenere il massimo in termini di colorazione, infatti viene spesso consigliata nelle vasche con gestioni avanzate. Il grandissimo vantaggio di questi tubi è la capacità di emettere una altissima frazione di radiazioni attive sulla fotosintesi (PAR) e quindi estremamente utili ai coralli. Un altro inestimabile vantaggio è la grande varietà di colori disponibili che possono essere combinati per ottenere la luce più adatta per ogni vasca. Alcuni recenti studi dimostrano come la maggior quota di UV prossimi (400 nm) emessi rispetto ad altri sistemi di illuminazione, inducano i coralli a produrre più coromoproteine protettive, con conseguente incremento della naturale colorazione, una sorta di abbronzatura.
Il funzionamento è piuttosto semplice, si tratta di un normalissima lampada fluorescente con caratteristiche di resa e spettro superiori a quelle normalmente utilizzare per l’illuminazione di ambienti. I neon T5 vengono pilotati da appositi accenditori (ballast) elettronici ad alta frequenza e sono caratterizzati da una discreta resa in termini di lumen/watt, sebbene producano molto calore.
I neon oggi in commercio hanno un diametro ridotto, di soli 16 mm e sono disponibili in 4 potenze standard (24, 39, 54, 80 watt) con altrettante lunghezze standard (549, 849, 1149, 1449 mm), inoltre alcune ditte propongono modelli proprietari con lunghezze particolari, in genere poco utilizzati.
Il mercato offre numerose varianti in termini di lunghezza d’onda, spesso con nomi fantasiosi che possono indurre una certa confusione al momento della scelta dei tubi per la nostra plafoniera, cercherò di fare un po di chiarezza:
– luce di base: sono i tubi che emettono luce cosiddetta bianca, generalmente vanno da 8000 a 16000 kelvin, si tende a preferire tubi tra i 12000/16000 kelvin che presentano picchi di emissione nel blu e nel rosso come ad esempio ATI aquablue special, ATI coral plus, KZ new generation, KZ coral light.
– luce blu/attinica: sono tubi che emettono luce con temperatura oltre i 20000 K, con alta emissione di frequenze blu/viola/uv, ad esempio KZ super blue, ATI blue plus, ATI actinic. Permettono di ottenere una luce in grado di esaltare le fluorescenze di molti coralli e stimolare la formazione di cromoproteine
– luce custom: sono tubi caratterizzati dalla predominanza di una particolare frequenza, progettati per massimizzare alcuni colori o fluorescenze, generalmente hanno un picco di emissione sulle frequenze di rosso/rosa/uv. Porto ad esempio i celebri KZ fiji purple che sviluppano una luce viola/rosa in grado di aumentare la resa cromatica di coralli rossi e rosa. Questi tubi non sono fondamentali e possono essere aggiunti a discrezione dell’acquariofilo in ragione di 1:5 o 1:7, sono sconsigliati in plafoniere con meno di 6 tubi poiché il loro apporto all’illuminazione è minimo e si rischia di avere una plafoniera con una resa insufficiente o un effetto ottico distorto.
Termino questo articolo con una rapida panoramica su quelli che sono i pro e i contro dei T5:
PRO:
– distribuzione uniforme della luce, ottima copertura
– molti colori disponibili e possibili combinazioni
– ottime reazioni sui coralli
– buona resa energetica
– possibilità di dimmerazione
CONTRO:
– luce dall’aspetto artificiale e piatto, assenza di riverbero
– necessitano di riflettori poiché emettono a 360°, la qualità del riflettore è fondamentale
– vita operativa non superiore ai 6 mesi, dopo i quali la resa cala in maniera consistente
– necessitano raffreddamento forzato poiché hanno temperature operative più alte
– i costi di sostituzione sono piuttosto rilevanti, anche in ragione della vita media piuttosto breve
[…] Nell’articolo dedicato all’illuminazione T5 abbiamo discusso dei principali limiti di questa tecnologia, in particolare il fatto che la luce, per quanto ottima, si presenta fortemente artificiale e piatta. Il modo più semplice per ovviare a questo inconveniente è l’accoppiamento dei neon con i led che garantiscono un ottimo riverbero, in particolare quelli con lunghezza d’onda fra i 445-460 nm, normalmente definiti royal blue. Oggi vediamo come modificare una plafoniera T5 con l’aggiunta di due barre di led di potenza: tale progetto è nato con lo scopo di non sconvolgere né l’architettura né l’estetica della plafoniera, inoltre tutte le modifiche sono assolutamente reversibili senza lasciare traccia, è quindi possibile riportare la plafoniera alla configurazione di fabbrica. […]